Se state pensando di visitare la Provenza, questo articolo fa per voi. Sono appena tornata dal mio viaggio on the road di 7 giorni nel sud della Francia, dove sono andata alla scoperta dei tipici paesini provenzali. Uno più bello dell’altro. Di seguito, vi racconto la mia esperienza, dandovi anche dei consigli di viaggio su cosa vedere e cosa mangiare in Provenza. Siete pronti? Partiamo!
Il mio tour in Provenza è iniziato con un bel volo diretto Palermo-Marsiglia, durato circa 1h e 25 minuti. Arrivata lì, ho affittato con il mio compagno una macchina all’aeroporto di Marsiglia e ci siamo diretti verso la città, dove avevamo prenotato un hotel. La cosa bella di viaggiare in macchina è che non sei costretto a prendere hotel in centro, ma ti puoi permettere anche di scegliere hotel meno centrali, ma che nella maggior parte dei casi sono anche più belli e meno costosi. In questo caso, abbiamo optato per un Ibis hotel, che ha mantenuto la classica impostazione che li contraddistingue: semplici e confortevoli.
1° Giorno: Marsiglia e le Calanques
Essendo arrivati di sera, io e il mio compagno siamo andati a cenare a Marsiglia in un localino davanti Porto Vecchio (Le Vieux Port). Ce ne sono tantissimi, quindi non avete che l’imbarazzo della scelta. È un luogo molto turistico, ma ho percepito essere il vero centro di Marsiglia, soprattutto d’estate.
Dopo cena, passeggiata sul lungomare e poi a nanna, perché l’indomani ci aspetta un’escursione in catamarano alle Calanques, bellissime calette vicino Marsiglia, piccole insenature di roccia bianca affacciate su un mare cristallino. Sono una zona protetta lunga circa 20 km, dove è praticamente impossibile arrivare in macchina.
Esistono, tuttavia, percorsi a piedi (abbastanza impegnativi) o escursioni in barca. Visto il nostro mood vacanziero e di completo relax, noi abbiamo optato per un’escursione in catamarano, partita dal porto di Marsiglia. Informatevi bene sull’escursione, perché per noi è stata una delusione. Cinque ore di escursione di cui 3 ore di viaggio (1,5 ore all’andata e 1,5 ore al ritorno) e il resto delle ore ancorati in un punto neanche troppo vicino al mare cristallino delle Calanques, dove fare il bagno. Nessuna visita alle Calanques, che abbiamo visto soltanto da lontano. Il comandante parlava soltanto francese, quindi non si capiva niente, non avendo mai studiato francese in vita mia. Neanche una parola in inglese, se non quelle per augurare il buongiorno. Di conseguenza, non abbiamo capito nulla di cosa stessimo facendo, della distanza, di come funzionava il pranzo, ecc… Siamo andati a intuito. Pranzo a bordo a buffet modesto e poco francese, a parte croissant e pain au chocolat. Per il resto, cous cous e insalta greca; non proprio piatti francesi… Insomma, niente di che. Non la rifarei, soprattutto anche a fronte di quanto abbiamo pagato, che non era proprio poco: circa 85€ a persona.
Da quello che ho capito, il modo migliore per vedere bene e godere appieno delle Calanques è arrivarci a piedi. Faticoso sì, ma ne varrà la pena. Mi spiace non averlo fatto, ma non sapevo che l’escursione sarebbe stata così deludente. Adesso voi lo sapete, quindi non fate il mio errore 😉
Tornati nel pomeriggio dall’escursione, siamo tornati in camera per una doccia e un riposino, prima di uscire per cena in un altro dei localini dislocati nel porto. Scegliete il pesce che, nella maggior parte dei casi, arriva fresco dal pescato dei pescatori che la mattina esibiscono la loro mercanzia lungo il porto, tra bancarelle di saponi di Marsiglia e cappelli di paglia per proteggersi dal sole cocente.
L’indomani era già tempo di metterci in viaggio verso la vera Provenza, quella fatta di paesini da cartolina, quindi non abbiamo avuto molto tempo di visitare Marsiglia. Solo velocemente abbiamo visto La Basilica di Notre Dame de la Garde (molto bella), il Fort Saint-Jean (una fortificazione che si trova all’ingresso del Porto Vecchio) e la Cattedrale di Marsiglia. Da lontano, abbiamo visto anche il Castello d’If, che sorge su una piccola isola nel golfo di Marsiglia, famoso grazie al celebre romanzo Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas.
2° Giorno: Aix-En-Provence
Il 2° giorno siamo quindi partiti alla volta di Aix-en-Provence, lo splendido paesino che diede i natali al famoso pittore Paul Cézanne. Da non perdere Cours Mirabeau, un lungo viale alberato, costellato di caffè all’aperto, fontane e ristoranti e protagonista di un grande mercato durante la mattina.
Belli anche il mercato di frutta e verdura in Place Richelme – dove ho acquistato spezie, creme e salumi – e il mercato dei fiori in place de l’Hotel de Ville, tutti i martedì, giovedì e sabato. Perdetevi per i vicoletti dal gusto medievale, passando per la Torre dell’Orologio con la sua bella Place Hotel De Ville.
Fermatevi a gustare un’eclair in una pâtisserie – dicono che la migliore sia la Pâtisserie Béchard in Cours Mirabeau, ma io l’ho trovata chiusa per ferie, quindi non vi so dire – e acquistate i formaggi tipici francesi da La Fromagerie du Passage, uno dei negozi più rinomati per gli amanti dei formaggi, che vi “costringerà” a passare dal passage Agard. Consiglio di provare il formaggio chèvre de Provence. Acquistate una bella baguette da Farinoman Fou in Rou Mignet e il pranzo è servito.
Ovviamente, non potete perdervi i famosi Calissons di Aix-en-Provence, tipici dolcetti provenzali a forma di losanga, a base di pasta di mandorle (meno dolce rispetto alla nostra) e melone candito, sormontati da una glassa. Se devo essere sincera, non mi hanno fatto impazzire, ma è giusto provarli per saperne parlare. E poi, i gusti non sono tutti uguali 🙂 Sappiate che, essendo a base di mandorle, il costo è un po’ elevato, ma tanto ne basta una piccola quantità, giusto per assaggiarli. Prendeteli da Le Roy René in Rue Gaston de Saporta 11, in pieno centro storico. Lì troverete anche tanti biscotti provenzali, tra cui le famose navette. Provate anche quelle.
Altre cose da non perdere ad Aix-en-Provence, la cattedrale di Saint-Sauveur, la fontana del porcellino (che in realtà è un cinghiale) e un aperitivo o cena in uno dei graziosi locali che si incontrano per le vie del centro. Per i più curiosi, potete anche dare un’occhiata dall’esterno all’edificio in cui sarebbe nato Paul Cézanne, in Rue de l’Opéra 28, e visitare l’Atelier Cézanne, lo studio dove l’artista trascorse parte della sua vita, dipingendo il suo capolavoro “Le Grandi Bagnanti”.
3° Giorno: Arles
Il 3° giorno ci siamo spostati ad Arles, una città molto piccola, ma molto affascinante, tanto che ispirò Van Gogh in tantissimi suoi quadri. Il suo è un fascino antico, in quanto la città è stata fondata dai romani, che hanno costruito le famose Terme di Costantino, il teatro antico e l’anfiteatro romano, sede di lotte tra gladiatori e oggi arena per le corride che si svolgono in città. Ospita fino a 20.000 persone ed è possibile visitarla a un costo di 9€ a persona. Molto bella la vista dalla torre dell’arena, dove vedere i tetti caratteristici delle case della città e il fiume Rodano in lontananza.
A proposito del Rodano, vicino le Terme di Costantino potrete affacciarvi sul fiume per godere di un bellissimo panorama. Si può anche scendere al livello della sponda del fiume per passeggiare sul lungofiume.
Non perdetevi Place de la République, dove ho gustato un gelato alla lavanda, davvero buono e particolare. Provatelo anche voi, mentre ammirate la fontana della piazza con il suo obelisco.
Da vedere anche gli Alyscamps, un viale alberato di cipressi che porta a una chiesa diroccata; lungo i 2 km del percorso sono allineate centinaia di tombe romane.
4° Giorno: Avignone
Ci spostiamo in un favoloso Golf Club a pochi chilometri da Avignone, visto che le prossime tappe saranno tutte nei dintorni.
Avignone è davvero bella. Il suo famoso ponte e il Palazzo dei Papi, uno degli edifici in stile gotico medievale più grandi d’Europa, da soli valgono la visita. Il Palazzo dei Papi, così imponente e ricco di storia, dal 1995 è patrimonio mondiale dell’umanità. Deve il nome al fatto che per circa 1 secolo fu la sede del Papa, ed è interessantissimo conoscere ciò che accadeva al suo interno grazie all’audioguida super esplicativa e completa che ti forniscono gratuitamente all’entrata. Ovviamente dopo aver pagato il biglietto di ingresso che costa circa 12€. Vi consiglio di optare per la tariffa piena che costa 14,50€ a persona e include la visita al Palazzo dei Papi e l’ingresso per salire sul ponte Saint-Bénezet, dove la vista sul Rodano è bellissima.
Fate un giro alle Halles d’Avignon, un mercato coperto che si tiene ogni mattina dalle ore 6, dove trovare prodotti tipici della Provenza e della Francia, dal pane fragrante alla fougasse (una specie di focaccia presentata in diverse varianti), dalle spezie alla frutta fresca, dai formaggi ai patè.
Se proprio devo essere sincera, il mercato non mi ha particolarmente impressionato: non è così grande e non è così bello architettonicamente parlando, almeno secondo il mio modestissimo parere. È comunque un’istituzione, un luogo d’incontro per la gente del posto e per i turisti che vanno a curiosare tra i vari stand, quindi per questo merita una visita, anche veloce.
Pranzate alla Piazza dell’Orologio (Place de l’Horloge), piena di locali in cui mangiare piatti della cucina francese, come il croque-monsieur che io amo particolarmente: è una sorta di sandwich contenente prosciutto cotto e formaggio groviera grattugiato, che viene gratinato e servito caldo. Ideale per un pranzo veloce.
Continuate il tour esplorando a piedi Avignone, con le sue incantevoli viuzze e piazze dall’aria provenzale, dove incontrare diversi ristoranti e boutique. Fermatevi in una pâtisserie per acquistare “le papalines de Avignon“, dolcetti tipici di Avignone a base di cioccolato fondente e liquore all’origano. Delle chicche da mangiare in un sol boccone!
Dopo un po’ di meritato riposo, la sera cenate presso il ristorante Le Molière, nella piazza dei Corpi Santi (Place des Corps Saints), dove vi consiglio il reblocon cheese in forno servito con assortimento di carne e patate arrosto alle erbe e insalata di mandorle. Tutto questo se non siete intolleranti al lattosio!
Sempre in quella piazza, vi suggerisco un altro ristorante, Ginette et Marcel, dove ho mangiato un ottimo croque-monsieur e hanno anche diverse varianti di tartine, grosse fette di pane condite generosamente.
5° Giorno: Gordes e Roussillon
La vacanza è stata un crescendo di bellezza. Il 5° giorno ho visitato due paesini caratteristici: Gordes e Roussillon. Ma prima sono passata a vedere l’Abbazia di Senanque, a pochi chilometri da Gordes, una stupenda abbazia simbolo della Provenza, grazie ai suoi campi di lavanda che vi si parano davanti. Peccato che quando sono andata io, in pieno agosto, la lavanda era già stata raccolta e non ho visto lo spettacolo che mi aspettavo, cioè i campi di lavanda in fiore, che invece sono nel pieno del loro splendore tra giugno e luglio. È comunque bello vedere questo luogo isolato, silenzioso e lontano da tutto. Mette tanta serenità.
Dopo la visita all’Abbazia, mi sono recata a Gordes, forse uno dei miei posti preferiti della Provenza; un paesino in stile medievale arroccato su una collina, fatto di viuzze in cui perdersi e panorami mozzafiato. Non a caso, è considerato uno dei villaggi più belli della Francia.
Gordes mi ha ricordato moltissimo Erice, paesino medievale in provincia di Trapani, di cui vi avevo già parlato. Per pranzo, io e il mio compagno abbiamo optato per formaggi e salumi acquistati sul posto e baguette fragrante, gustati su una panchina davanti a un panorama bellissimo, pieno di verde.
Passeggiate per i vicoli di Gordes dove la pietra è predominante, fermandovi nelle varie boutique di abbigliamento, lavanda e prodotti tipici provenzali.
Dopo Gordes, visto che distava pochi km, ci siamo spostati a Roussillon, un caratteristico paesino circondato da estesi giacimenti d’ocra. L’effetto scenico è pazzesco. Non perdetevi il famoso percorso dell’ocra, un sentiero scavato nella stessa ocra, da cui ammirare la Chaussée des Géants (il Viale dei Giganti) e vedere i colori cangianti della terra e delle rocce a seconda delle ore del giorno, dal giallo, all’arancione, al rosso. Non a caso, il nome “Roussillon” deve il suo nome proprio al colore rosso delle rocce circostanti. Una meta ideale per gli artisti, che potranno trovare ispirazione dagli incredibili colori del luogo. Sono tantissimi, infatti, i negozietti che vendono pigmenti per pittura dalle diverse sfumature di ocra.
Consiglio: indossate scarpe comode e facilmente lavabili, visto che la sabbiolina color ocra vi si attacca facilmente. Evitate il percorso dell’ocra in giornate piovose, perché vi troverete a dover combattere con il fango che si verrà a creare.
Concludete il vostro giro visitando il villaggio di Roussillon, un agglomerato di edifici che riprendono i colori dell’ocra circostante, in tutte le sue sfumature, generando un’atmosfera calda e piacevole.
6° Giorno: Fontaine-de-Vaucluse
Siamo arrivati al penultimo giorno del nostro viaggio. Avevamo letto alcune informazioni su un piccolo paesino incantato chiamato Fontaine-de-Vaucluse, famoso per le sue “chiare, fresche e dolci acque” che ispirarono il poeta Petrarca nella sua poesia. E siccome la curiosità era tanta, abbiamo dedicato il 6° giorno alla visita di questo paesino, che è davvero uno spettacolo della natura.
L’acqua del fiume Sorgue che attraversa il paesino ha dei colori unici; così belli da farti venire voglia di tuffarti appena arrivato. Salite sul sentiero che vi condurrà alla fonte del fiume, che non è però osservabile troppo da vicino. Durante il percorso, ammirate la valle boscata in cui vi imbatterete: uno spettacolo naturale incredibile.
Pranzate in uno dei locali sul fiume e curiosate nelle bancarelle dislocate lungo il sentiero. Non dimenticate di vedere il mulino che viene utilizzato per la produzione della carta, che conserva tutto il suo fascino antico e artigianale.
7° Giorno: L’Isle-sur-la-Sorgue
È domenica, nonché ultimo giorno del nostro tour della Provenza. Per fortuna abbiamo preso il volo di ritorno di sera, quindi abbiamo tutto il tempo per goderci un altro paese provenzale prima di riportare la macchina all’aeroporto di Marsiglia. E non è un caso che l’ultimo paesino sia proprio L’Isle-sur-la-Sorgue, che di domenica vede la città trasformarsi in un enorme mercato a cielo aperto, per gli appassionati di antiquariato e/o dei prodotti tipici provenzali.
Il mercato è enorme, così come la quantità di persone a spasso per la città, pronte a curiosare tra una bancarella e l’altra. Non so se l’eccessiva confusione sia dovuta al periodo – è il 18 agosto – o al fatto che questo mercato si svolga soltanto di domenica. In ogni caso, confusione o meno, questa cittadina è da visitare. Non soltanto per i suoi canali e gli antichi mulini che vi si trovano, ma soprattutto perché il mercato dell’antiquariato ha un’origine che risale al dopoguerra. E tutto ciò che è storico, si sa, ha un fascino maggiore.
Dopo un veloce pranzo in uno dei locali sul fiume, è tempo di tornare. Il viaggio è stato intenso e mi ha lasciato piacevolmente colpita per la bellezza dei luoghi visitati. Torno più arricchita e sicuramente più riposata, nonostante il programma denso.
Che dite, prima o poi farete anche voi un viaggio in Provenza? Spero che il mio articolo vi abbia ispirato e fatto sognare, aggiungendo il sud della Francia tra le vostre prossime mete.